LUDOVICO IL MORO E LA FAVOLA DE ‘IL PRINCIPE ED IL POVERO’
La storia di Milano è costellata di leggende e di curiosi aneddoti.
Uno dei personaggi di spicco che hanno reso grande il capoluogo meneghino è certamente Ludovico Sforza.
Figlio di Francesco Sforza (che realizzò la Ca’ Granda, il primo ospedale pubblico realizzato in Europa) e di Bianca Maria Visconti , nacque a Vigevano per poi trascorrere la sua infanzia a Milano.
E’ universalmente conosciuto come Ludovico il ‘Moro’ e il molti si sono chiesti l’origine di questo curioso soprannome: alcuni studiosi l’anno attribuito alla sua carnagione scura od ai capelli neri, altri all’introduzione nel territorio lombardo, durante il suo ducato, di piante di gelso chiamate comunemente Moron.
siste anche una suggestiva leggenda che ci riporta all’infanzia del duca e che merita di essere raccontata.
Il giovane Ludovico, abitava con la famiglia nel castello sforzesco di Miano. Si narra che fosse di carattere molto irruento e testardo e per questo fu chiamato il ‘Toro’ mentre il suo amico d’infanzia, di nome Cesarino e di origine plebea, per non essersi mai lavato e per avere il volto sempre sporco, fu invece soprannominato il ‘Moro’.
Il Natale era alle porte ed i due ragazzini escogitarono un piano per creare scompiglio a corte.
Ludovico il ‘Toro’ e Cesarino il ‘Moro’ si assomigliavano molto e decisero di scambiarsi i ruoli. Cesarino si lavò ed indossò i ricchi abiti dell’amico, mentre il piccolo duca Ludovico assunse le sembianze di un povero.
Tutto era pronto per lo scherzo. Mentre Cesarino si trovava nel grande salone del castello alla presenza dei nobili milanesi e del Duca Francesco Sforza, Ludovico si calò dalla cappa del camino. Ogni cosa sembrava andare per il meglio, quando accadde un imprevisto. Ludovico rimase incastrato e dal camino fuoriuscivano solo le sue gambe.
Francesco Sforza, allarmato, chiamò immediatamente gli armigeri, ma Cesarino corse in aiuto dell’amico e, tirandolo per i piedi, lo liberò dalla cappa. Sporco di fuliggine, Ludovico rivelò al padre lo scherzo e lo scambio di persona. Vista la forza di Cesarino e la sporcizia di Ludovico, anche Francesco Sforza volle fare uno scambio, ma questa volta di soprannome, ribattezzando Cesarino il ‘Toro’ e Ludovico il ‘Moro’.
Ovviamente si tratta di una delle molteplici leggende milanesi e non sussiste nessuna prova scritta che questo sia accaduto realmente, ma c’è un ultimo aneddoto legato a questa storia.
Forse la storia appena narrata vi ricorda una celebre favola e si dice infatti che, il celebre scrittore Mark Twain, di passaggio a Milano, l’abbia udita e ne abbia tratto spunto per scrivere nientedimeno che “Il principe ed il povero”!
di William Facchinetti Kerdudo

