IL CASTELLO DELLA PIETRA , PER VIVERE UNA GIORNATA IN UN ROMANZO FANTASY

IL CASTELLO DELLA PIETRA , PER VIVERE UNA GIORNATA IN UN ROMANZO FANTASY

Italia Insolita suggerisce luoghi turistici che abbiano al contempo un substrato celato di leggende, misteri e curiosità.
Il castello della Pietra non ha in effetti grandi risvolti storici od aneddoti di sicuro appeal, ma sono il suo stesso impianto architettonico e la sua posizione immersa nella natura incontaminata a renderlo un luogo magico, degno di un libro di Tolkien.

Seguendo le indicazioni da Isola del Cantone, si parcheggia la macchina nell’area di sosta predisposta e la fortezza si può raggiungere solo a piedi (la camminata non è faticosa). Quando gli alberi si diradano lasciando spazio al panorama, sembra di ritrovarsi improvvisamente immersi in un luogo fatato.
Il castello troneggia dall’alto, ma al contempo sembra fondersi in un tutt’uno con la roccia. E’ infatti stato edificato tra due enormi speroni di puddinga, conglomerati costituiti da frammenti di roccia grossolana cementificatasi con il trascorrere dei secoli.
Il suo antico splendore è stato riportato alla luce dopo diversi restauri. Inaugurato ed aperto nuovamente al pubblico a partire dal 1994, il castello aveva subito gravi danni per un incendio nel 1797 (forse per volere di Napoleone Bonaparte) a cui seguirono due secoli d’incurie.
Sulla sua origine e sulla sua storia esistono pochi documenti. Sembra sia stato costruito intorno all’anno 1000 dai vescovi di Tortona per poi passare in mano ai marchesi di Gavi, ai Malaspina ed a diversi altri feudatari. Inespugnabile, aveva una funzione di controllo e di protezione sulle sottostanti vie delle mulattiere.
Al castello si accede da una stretta porta d’ingresso. Il suo interno, a più piani, è un labirinto fuso con la roccia di scale e camminamenti che si aprono su diverse sale. Interessante la presenza di enormi cisterne che servivano a convogliare l’acqua piovana.

Non potevo comunque esimermi dal concludere questo articolo con una leggenda. Dirigendoci quindi verso il castello in macchina, nella stretta vallata s’incontrerà il ponte di Zan o ‘ponte del diavolo’. Fu voluto da Giovanni Malaspina (infatti ‘Zan’ è il diminutivo di ‘Giovanni’), ma narra la leggenda che questo antico ponte a tutto sesto in pietra sia stato costruito dal diavolo in persona. Eretto in una sola notte, il principe delle tenebre chiese come unica ricompensa l’anima del primo sventurato che l’avesse attraversato.

di William Facchinetti Kerdudo

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